Orte etrusca

di Letizia Tessicini  (10/2/2005)

 

Parlando di un dominio etrusco in Orte, si può con certezza farlo risalire al VII secolo a.C., quando questo popolo conquistò effettivamente la Tuscia.

La tesi di una Orte etrusca è avvalorata da stimati autori di epoche diverse: il Fioro (200 d.C.) affermava con certezza che la città non era in territorio Falisco; Anastasio il Bibliotecario (886 d.C.) si riferisce ad essa come «etrusca Orte», mentre il Pallottino, insigne studioso di Etruscologia, cita Orte come confine tra il territorio Etrusco e quello Falisco.

Il primo nucleo etrusco in terra ortana doveva sorgere a Civita Deserta, dove è stata ritrovata una Necropoli del IV secolo a.C. Solo successivamente gli abitanti si decisero a trasferirsi sul colle di Orte. I motivi non sono a noi conosciuti, tuttavia si può ipotizzare una accresciuta esigenza difensiva e una preferenza strategica: dal colle si può avere un perfetto controllo della Valle del Tevere e del Nera. Civita Deserta è ora chiamata Colle di San Bernardino perché nel Medioevo il santo sostò in queste terre e alloggiò nelle grotte che si trovano sul colle.

 Dal IV secolo la presenza degli Etruschi in Orte è confermata da alcune iscrizioni ritrovate negli scavi del 1837.

Questi scavi furono condotti per iniziativa di papa Gregorio XVI, il quale desiderava arricchire le sue collezioni per aprire un museo Etrusco-Romano.

L’ortano Giovanni Vitali fu incaricato di disegnare i reperti trovati e di trascrivere le iscrizioni. Con molta diligenza egli riporta nella sua opera «De Atiquitatibus Hortae» le iscrizioni trovate, facendone un breve resoconto.

A tutt’oggi i reperti trovati nel lontano 1837 sono custoditi della I sala del museo Etrusco-Gregoriano al Vaticano e, in base all’elenco che ne da il Paglialunga, consistono in: 21 iscrizioni etrusche, un sarcofago antropomorfo e una testa di statua in peperino.

Nella necropoli di Civita Deserta, secondo quanto narrato dal Vitali, è attestata sia l’inumazione che l’incinerazione. Ciò è comprensibile e, d’altro canto, conferma la posizione di confine tra Italici ed Etruschi occupata da Orte in quel periodo.

Ritrovamenti databili al V-IV secolo sono la prima testimonianza di frequentazione del colle di Orte. Una colonna in peperino fu ritrovata nel 1962 durante i lavori per la ripavimentazione del Duomo, mentre sono ancora in perfette condizioni le due case di epoca etrusca, entrambe in contrada S. Sebastiano.