Ancora sul lago - leggende popolari

                                              di Letizia Tessicini  (25/12/2004)

Ancora sul lago: leggende popolari
 

Al di là della sacralità attribuita al Vadimone da Etruschi e Romani, numerose leggende fiorirono attorno alle sue origini, sottolineandone il carattere particolare dei fenomeni ad esso legati.

 

1)     Il lago nasce in una notte buia e caliginosa, quando «…muggì la terra con uno strepito infernale di mille e mille tuoni proveniente dal più cupo della valle: unico rifugio della popolazione, le lacrime e l’apparire del giorno, che non fu sollecito».

2)     Dove ora si trova il lago sorgeva una volta un’aia. Qui si trebbiava il grano anche durante il giorno di Sant’Anna e per questo essa sprofondò. Di tanto in tanto si sente ancora un rumore come di una traccia di cavalli incitati al circolo per tritare il grano.

3)     Alcuni narrano di animali annegati e non più risaliti in superficie e di tronchi d’albero giganteschi, neri come la pece, che ogni tanto affiorano per poi scomparire nuovamente nel fondo del lago.

4)     Seconto il Bollantisti (Acta Sanctorum) nei pressi del lago venne martirizzato il giovane Lanno, milite teutonico che si convertì al cristianesimo sotto Domiziano (o Diocleziano) e che fu ucciso per non aver voluto sacrificare agli dei. Secondo altri però Lanno fu martirizzato nel territorio di Bassanello (Vasanello), della quale oggi è infatti il patrono.