Al di là della sacralità
attribuita al Vadimone da Etruschi e Romani, numerose leggende
fiorirono attorno alle sue origini, sottolineandone il carattere
particolare dei fenomeni ad esso legati.
1)
Il lago nasce in una
notte buia e caliginosa, quando «…muggì la terra con uno
strepito infernale di mille e mille tuoni proveniente dal più
cupo della valle: unico rifugio della popolazione, le lacrime e
l’apparire del giorno, che non fu sollecito».
2)
Dove ora si trova il lago sorgeva una volta un’aia. Qui
si trebbiava il grano anche durante il giorno di Sant’Anna e per
questo essa sprofondò. Di tanto in tanto si sente ancora un
rumore come di una traccia di cavalli incitati al circolo per
tritare il grano.
3)
Alcuni narrano di animali annegati e non più risaliti in
superficie e di tronchi d’albero giganteschi, neri come la pece,
che ogni tanto affiorano per poi scomparire nuovamente nel fondo
del lago.
4)
Seconto il Bollantisti (Acta Sanctorum) nei pressi
del lago venne martirizzato il giovane Lanno, milite teutonico
che si convertì al cristianesimo sotto Domiziano (o Diocleziano)
e che fu ucciso per non aver voluto sacrificare agli dei.
Secondo altri però Lanno fu martirizzato nel territorio di
Bassanello (Vasanello), della quale oggi è infatti il patrono.